domenica 23 novembre 2008

TH - bersaglio della malignità tedesca.


Tokio Hotel - bersaglio della malignità tedesca.
Di Eric Arrow
Internazionalmente, la pop band Tokio Hotel è sopraffatta da fama e gloria, in questo Paese i 4 ragazzi raccolgono solo malignità. Non riguardo alla musica, ma è dovuto ai pregiudizi. Ma non solo il successo prova che la boyband è ok.

Ciò che rende il pop-business malevolo e in veloce movimento, dovrebbe circolare. Ma perfino qui, c'è una tale giustizia dei tempi: eventualmente, una volta che ogni stupido scherzo è fatto, c'è una possibilità che la vista sia libera e forse uno può solo vedere la verità fuggire via attraverso l'immagine. Una legge non scritta nel pop-business afferma: "Il successo più grande, il più semplice e glorioso/malevolo, a volte è la critica - in particolare in questo Paese".

Nel caso dei Tokio Hotel, il più facile bersaglio della Germania per persone goffe ed umoristiche, si concentra fin dall'inizio tutto quello che ci piace per
svuotare la spazzatura in questo Paese: la critica sui Tokio Hotel e sul loro cantante androgino Bill Kaulitz è stata per lo più cattiveria pura. E la cattiveria non è stata da meno per quanto riguarda la musica, piuttosto che cattiveria legata in un fascio circa la "gioventù sciocca", l'ambiguità sessuale, la Germania dell'Est, e ovviamente la cattiva industria musicale, che suggerisce sogni pericolosi ai giovani, e dopo tutto li schiavizza e li rende esausti.

Il più degli attacchi alla band hanno seguito almeno una di queste linee. Per tutti coloro che hanno qualcosa contro i giovani, l'androginia, i tedeschi dell'Est o la musica pop di evasione, i Tokio Hotel sono stati un motivo ben accetto per le riflessioni da cattivo umore. Ma mentre del tutto allegramente - e tanto bramosamente per il pubblico quanto per la stessa band - stavano accusando i Tokio Hotel e si deliziavano delle acconciature sperimentali e degli insuccessi davanti ai microfoni delle interviste, la presunta Meraviglia-da-una-hit è diventata la pop band tedesca con più successo da anni.

E in un Paese in cui il pop inizia ad essere il rappresentante del senso comune, total chavs (?) o bambole infiammate. In ogni caso, qui non c'è mai stato nessun caso di mistero così tanto cotonato come i Tokio Hotel. L'accusa apparentemente più seria contro i Tokio Hotel, che sono stati nominati per 2 MTV European Music Awards nelle categorie "Best Act Ever" e "Headliner" questo giovedì, è probabilmente quella che la band è stata costruita sulle tavole da disegno dei produttori: una bizzarra accusa in un'industria, che dagli inizi degli anni '50, con precisione crescente, ha fornito sogni e desideri e ha sempre avuto a che fare con la seduzione e la fuga dal mondo.

In questo contesto - e proprio come distinzione da tutte le creazioni identiche - i Tokio Hotel sono un caso raro di prodotto quasi perfetto del pop tedesco competitivo sul piano internazionale. Specialmente perché combinano in modo unico, autenticità e marketing geniale.

La carriera dei Tokio Hotel è iniziata nel 2003. Bill Kaulitz, allora 13enne, aveva perso a "Star Search" con la performance di "It's Raining Men", ma suonava in una band chiamata Devilish, a Magdeburgo. Il produttore Peter Hoffman, uno specialista della musica fatta da bambini, ha capito il potenziale, e ha osservato la band in un piccolo club.
Anche allora, il look di Kaulitz era situato da qualche parte tra la figura manga e il fantastico. Hoffmann e i suoi co-produttori (incluso l'ex cantante di una boyband e oggi co-scrittore dei testi dei Tokio Hotel, David Jost) hanno capito immediatamente che il talento dei 4 ragazzi poteva essere trasformato in un prodotto di successo grazie ad una pratica sistematica. Dopo che il contratto di registrazione iniziale è stato cancellato, Hoffmann e il partner hanno firmato con la Universal, e hanno ottenuto il grande supporto del giornale per ragazzi "Bravo".

"Durch den Monsun", il primo singolo, ha avuto successo da subito, e ha incontrato un mercato che ha assorbito impazientemente quella versione adolescenziale, a causa del successo della musica pop in lingua tedesca. Anche qui, la qualità dei
Tokio Hotel torna a mostrarsi: le loro canzoni non sono imbarazzanti per il pathos, né per la pesantezza del mondo, né per i grandi gesti - e fanno dell'adolescenza un tipo geniale di musica pop, credibile e gonfiata allo stesso tempo.

Ma senza il frontman Bill Kaulitz – questo 19enne che ha più glam e drama nel suo mignolo che tutti quei rivali non-sofisticati/noiosi/insulsi - probabilmente non avrebbe funzionato. Ora - dopo più di 5 milioni di dischi venduti, tour sold-out ed innumerevoli premi - hanno sfondato anche internazionalmente: erano nella Top20 francese, hanno suonato nelle sale sold out in Russia, hanno raggiunto la N° 1 nelle classifiche radio del Messico, e sono arrivati perfino alla Top40 americana con il loro primo album in lingua inglese...finale aperto. La Germania potrebbe andare avanti ridendo. E' ancora meglio che si rida dei Tokio Hotel piuttosto che dell'altro prodotto tedesco senza rivali che ha venduto di più: Mario Barth. [nota: attore tedesco]



FONTE
traduzione aletta90

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