Rossella informa tale Rob, su internet: «Vai a piazza Dante il sabato sera, verso le 19. Ce ne sono a centinaia». La blogger si riferisce agli Emo, manco parlasse di cento piccoli indiani. In realtà, piazza Dante a Napoli funge su po' da riserva per i ragazzi e le ragazze dal look fantasy e noir à la Johnny Depp/Edward mani di forbice. Animali da fumetteria manga con immancabile ciuffone a coprire un occhio, ciocche colorate, scalpo elettrico e porcospino tra Dragon ball e neomelodico; dresscode: tra il punk, nei colori e per le consumatissime Converse, e il dark (tutto nero) nell'attitudine ombrosa ed elitaria. E poi, a variare, due piercing al labbro, robusto eyeliner. Emaciati, anche, e dolenti: è l'universo estetico dei tedeschi Tokio Hotel, band osannata in tutto il mondo che suona musica rock emo-core, dove il prefisso sta per emotional, emotivo, ma anche «sangue».
UNDER 17 - Una tribù per lo più under 17 che dopo la covata anglosassone (li ha descritti per primi il «New York Times») da diverso tempo batte anche le difficili piazze napoletane, tradizionalmente lente a recepire fenomeni giovanili/sociali; il punk, per dire, sotto il Vesuvio c'è arrivato a cascata agli inizi degli '80 ma dopo prolungata sosta al Nord. Caratteristico è l'isolamento dai coetanei, l'indole neoromantica e il desiderio narcisistico di autolesionismo. Ricordano gli otaku giapponesi: adolescenti che si chiudono nelle proprie camerette per mesi, unico sfogo il computer. Intorno alla tendenza germogliano negozi specializzati. Ce ne sono un paio a via Mezzocannone a Napoli, stracolmi di t-shirt col brand dei Tokio Hotel o con l'icona più gettonata, a quanto pare, ossia Skeleton, il mostriciattolo che sequestra Babbo Natale nel film di Tim Burton Nightmare before Christmas.
PLAYLIST - Infine, ecco una verosimile playlist, i gruppi immancabili nell'ipod di un emo: Tokio hotel, in cima, poi My chemical romance (che però rifiutano l'appellativo di emo-band), gli italiani Dari, fautori dell'emo- tronik, Avril Lavigne, i gallesi Funeral for a friends, gli imperituri Cure, ma solo per i palati più fini.
Fonte: http://corrieredelmezzogiorno.corrie...84315618.shtml
UNDER 17 - Una tribù per lo più under 17 che dopo la covata anglosassone (li ha descritti per primi il «New York Times») da diverso tempo batte anche le difficili piazze napoletane, tradizionalmente lente a recepire fenomeni giovanili/sociali; il punk, per dire, sotto il Vesuvio c'è arrivato a cascata agli inizi degli '80 ma dopo prolungata sosta al Nord. Caratteristico è l'isolamento dai coetanei, l'indole neoromantica e il desiderio narcisistico di autolesionismo. Ricordano gli otaku giapponesi: adolescenti che si chiudono nelle proprie camerette per mesi, unico sfogo il computer. Intorno alla tendenza germogliano negozi specializzati. Ce ne sono un paio a via Mezzocannone a Napoli, stracolmi di t-shirt col brand dei Tokio Hotel o con l'icona più gettonata, a quanto pare, ossia Skeleton, il mostriciattolo che sequestra Babbo Natale nel film di Tim Burton Nightmare before Christmas.
PLAYLIST - Infine, ecco una verosimile playlist, i gruppi immancabili nell'ipod di un emo: Tokio hotel, in cima, poi My chemical romance (che però rifiutano l'appellativo di emo-band), gli italiani Dari, fautori dell'emo- tronik, Avril Lavigne, i gallesi Funeral for a friends, gli imperituri Cure, ma solo per i palati più fini.
Fonte: http://corrieredelmezzogiorno.corrie...84315618.shtml
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